…., anche quest’anno mi son trovata puntualmente ai nastri di partenza della mitica 6h del Delfino.

Per me, in questo anno, era una delle gare più attese. La condizione di forma era buona, avevo corso da tre settimane il Trasimeno, e mi ero anche migliorata di 9’ rispetto al precedente anno, per cui i presupposti erano buoni.

Nessuna preoccupazione, a parte il forte desiderio dentro di me, di voler battere il record Italiano, stabilito ancora da me l’anno scorso.

Arrivata nei pressi della pista comincia qualche palpitazione in più, e riaffiorano subito i ricordi all’edizione passata…, e qualcuno anche quando muovevo i primi passi nel mondo dell’atletica. Ero proprio lì, su quella pista, quando mi allenavo per i 200 metri…, e ora mi trovavo a gareggiare in una gara diametralmente opposta: la 6h!

Metto piede al campo, e subito un saluto dietro l’altro ai ragazzi della 24h, che stanno correndo dalle 10,30.

La voglia di entrare in campo anch’io sale sempre più, e diventa quasi incontenibile. Mi fiondo a prendere il pettorale: numero 1 4 4…….., no comment!

Comincio a vedere anche i mitici organizzatori di questa grande manifestazione, tra cui: Gregorio e Dinardo.., poi arriva anche Fausto, pronto x gareggiare la sua “ennesima”maratona!

Intanto continuo a scrutare il cielo (operazione in atto già da quando ho aperto gli occhi la mattina!). Nulla di buono, se non che, dopo essermi cambiata, sembra che uno spiraglio di sole si presenti sul campo.., giusto per farci assaporare la sua bellezza, e poi sparire definitivamente.

Incontro anche il mitico Franco Anichini, venuto apposta dalla Toscana, per vedere questa bellissima gara!

Ha in mano un cronometro, e comincia a far calcoli……….

Dopo essermi scaldata un pochino, arriva l’orario della partenza: sono le 14,30.

Lo sparo annuncia l’inizio del conto alla rovescia per quanto riguarda il tempo,…… ma anche l’inizio dei metri percorsi,  che poi formeranno il kilometraggio finale.

Mi posiziono subito dietro al fortissimo Marco Cattaneo…, così son sicura di non andar piano!

In realtà la mia è stata una gara studiata a giro, nel senso che non sono capitata lì sprovveduta, ma a casa mi son fatta dei calcolini, in modo da avere un riferimento di tempo al giro!

La prima ora e la seconda volano via bene, anche se purtroppo sono costretta a fermarmi ben 2 volte, per problemi di mal di pancia. Cerco di fare in fretta, ma perdo comunque almeno 3’30”.

Continuo a girare, e incrocio anche Roby Trabucchi, grandissimo e fin troppo gentile, perché mi tira per qualche tratto, e mi lascia il passo quando mi vede arrivare…, così come altre persone.

Continuo a girare, e vedo che son venuti a sostenermi parecchi amici e conoscenti. Dalle mie colleghe di lavoro, a due fratelli miei amici, affetti dalla distrofia muscolare, al mitico Flavio Meroni…., ragazzo indimenticabile per me…., è colui con cui ho percorso gli ultimi 50Km del mio primo Passatore, e che mi ha sostenuto fino alla fine…, un Angelo, anche se si chiama Flavio!!!

A parte il gran tifo, che mi sosteneva e mi caricava molto, ho vissuto un triste momento quando ho visto Monia Redini (della 24h), che si ritirava e decideva di andarsene insieme al suo compagno, il grande Marco Canizzaro.

Monia l’ho conosciuta l’anno scorso ai Mondiali della 100Km in Olanda. Vi assicuro che è una grandissima persona, e chi ha modo di conoscerla un po’ più a fondo se ne rende subito conto. Sapevo che teneva molto a questa gara, ma dei problemi muscolari l’hanno tradita. Non se lo meritava davvero. So però che arriverà anche per lei la rivincita, l’importante è non mollare mai!

Si continua a girare, e a un certo punto si sentono dei tuoni, in un cielo nerissimo.

Il vento comincia a girare più forte di tutti noi, e qualche tenda comincia a “saltare per aria”!

Piano piano si fa strada anche la pioggia, che diventa sempre più fitta, e si trasforma poi in grandine.

Ognuno prende i proprio provvedimenti e anch’io, non troppo convinta, mi fermo per mettermi il k-way e il cappellino. Perdo così 3’…., che mi saranno “fatali” alla fine.

Fortunatamente tutto ciò non dura molto. Tra la 4^ e la 5^ ora capisco che ho un po’ di calo, e sono un po’ in crisi. Un po’ il freddo preso, anche alle gambe, mi ha raffreddato non poco i muscoli, e poi la fatica comincia a farsi sentire. Sta di fatto che perdo circa 1Km o poco più, in quell’ora, rispetto alla media tenuta nelle altre ore.

Arrivo comunque alla 5^ ora, e da lì si ricomincia a tirare, dato che la fine è ormai vicina, e la stanchezza si sente decisamente di meno rispetto al grandissimo tifo che avevo!

Lo speaker Fabio cerca di spronare qualche ragazzo ancora ben in forma, a starmi davanti e tirarmi per qualche giro.

La musica dei miticissimi Queen, che ha caratterizzato l’ultima ora, mi ha decisamente aiutato a continuare a girare di buon passo, quasi come nella prima ora!

Il pubblico era una parte fondamentale per andare avanti.

Ore 20,30 secondo sparo……………………., la fatica per noi della 6h era finita! Il primo gesto è stato quello di “buttarmi” a terra e sedermi, x provare anche solo un istante la bellezza del rilassamento. D’istinto mi sono scese due lacrime, ma non per un motivo in particolare, solo perché la fatica era conclusa ed ero riuscita ad arrivare in fondo bene, nonostante le avversità del tempo. E’ stato forse un gesto liberatorio e comunque di felicità.

Spiegare cosa si prova alla fine di un’ultramaratona è impossibile. Nel senso che solo chi prova, sa cosa significa!

Dietro a una gara di ultra c’è davvero molto, e riuscire a completarla dà sempre forti emozioni, perché la sofferenza comunque c’è, a prescindere dal grado di preparazione di un atleta, e terminarla è sempre una gran vittoria!

Avrei una marea di ringraziamenti da fare. Il primo naturalmente va a mio padre, che non si stanca mai di seguirmi, nemmeno se si tratta di rimanere fermi per ben 6h in una pista. In successione tutti gli altri, da mia mamma, al mio amico “Stebomba” che è sempre con la macchina fotografica in mano, alla mia amica Giuly, che sta volta si è dovuta sorbire 6h con un cronometro in mano! C’è poi tutta l’organizzazione, di cui non faccio nomi per evitare di dimenticarmi di qualcuno! Ringrazio anche il grande Paolo Panzeri, che con i suoi preziosissimi massaggi mi ha rimesso subito in sesto per ripartire ad allenarmi alla grande. Ultimi, ma non per ultime, tutte le persone che sono venute a sostenermi, e coloro che credono davvero in me……………, un GRAZIE infinito, e…………….alla prossima!

Paola