I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse che hanno sconvolto il Passatore
Sono bastate 6 ore e 45 minuti a Giorgio Calcaterra per aggiudicarsi questa straordinaria edizione del Passatore
Franco Anichini, 28 maggio 2006
Si chiamano
Monica, Giorgio, Paola e Marco i quattro Cavalieri dell’Apocalisse che il 27
maggio 2006 hanno sconvolto record, liste, gerarchie e consolidate convinzioni
scrivendo una pagina del tutto nuova nella lunga storia della gara che ogni anno
porta un migliaio di magnifici folli a scavalcare di corsa le arcigne gole
dell’Appennino: un viaggio che nei tempi andati, quando quasi tutti si muovevano
a piedi, era saggio programmare per la durata di tre giorni.
Sono bastate invece 6 ore e 45 minuti a Giorgio Calcaterra per aggiudicarsi
questa straordinaria edizione del Passatore, davanti ad un altrettanto bravo
Marco D’Innocenti, mentre l’incredibile Monica Carlin ha battuto addirittura il
record della corsa in 7 ore e 51: tanto ha dovuto fare per superare una
irriducibile Paola Sanna, approdata anche lei al suo miglior tempo in questa
gara.
Calcaterra e D’Innocenti esordivano in assoluto in una Cento. Alle spalle di
questi protagonisti non sono giunti dei comprimari: tuttì’altro, dal momento
che si tratta dell’ex campione del mondo Mario Fattore, di Stefano Sartori
vincitore di due Passatore, e di tre russi di grande esperienza, più volte
protagonisti al Passatore: Beloloudtsev, Tyazhkorob e Akhmetsin.
Vediamoli dunque uno per uno, questi “quattro grandi” del Passatore 2006.
Monica Carlin
Spetta
a lei la prima citazione, e non solo per motivi di cavalleria. La simpatica
avvocatessa trentina ha infatti vinto battendo il record della corsa, che
risaliva al campionato europeo del 1991 ed era in possesso di un mito delle
ultra quale l’inglese Eleanor Adams Robinson. Con questa impresa, dunque, la
Carlin ha scalzato una signora che ha vinto campionati del mondo ed europei ed
ha fatto record su tutte le distanze ultra, dalle 30 miglia ai… 1000 chilometri
e che è stata la prima persona ad attraversare di corsa la Valle della Morte, in
California, dando origine alla mitica Badwater.
Rimandiamo alla nostra recente intervista per saperne di più su Monica Carlin,
mentre qui ci limitiamo ad aggiornare il suo personale tabellino delle gare
fatte in carriera.
A lei diciamo solo: Monica, ben fatto!
Nata il 20 giugno 1971, a Trento
28nov2004 |
Milano |
Maratona |
3:14.47 |
|
20mar2005 |
Brescia |
Maratona |
3:04.47 |
5 |
24apr2005 |
Padova |
Maratona |
3:03.11 |
8 |
26giu2005 |
Pt-Abetone |
53km salita |
4:38.13 |
2 |
02ott2005 |
Bo-Zocca |
48,2km |
3:39.48 |
1 |
23ott2005 |
Venezia |
Maratona |
2:53.04 |
8 |
06nov2005 |
Calderara |
Maratona |
2:52.02 |
1 |
04dec2005 |
Milano |
Maratona |
2:53.04 |
11 |
05mar2006 |
Piacenza |
Maratona |
2:52.47 |
2 |
12mar2006 |
Castiglion d.L. |
60km |
4:31.19 |
1 |
05mar2006 |
Piacenza |
Maratona |
2:52.47 |
2 |
01apr2006 |
Palermo |
100km |
8:43.55 |
1 |
25apr2006 |
Castelbolognese |
50km |
3:38.12 |
1 |
30apr2006 |
Brescia |
Maratona |
2:49.30 |
3 |
14mag2006 |
Custoza |
Maratona |
2:49.58 |
1 |
28mag2006 |
Firenze-Faenza |
100km |
7:51.43 |
1 |
Giorgio Calcaterra
Il
romano era al suo esordio assoluto in una Cento, anche se da tempo molti si
auguravano che questo evento si verificasse. Giorgio ha scelto per farlo la gara
più difficile e più prestigiosa e c’è riuscito nel migliore dei modi.
Impressionava la facilità assoluta con cui riusciva a correre un grande numero
di maratone in un anno, spesso vincendole, e sempre con tempi di ottimo valore.
Molti sostenevano, in proposito, che Giorgio sprecava le sue doti e che meglio
avrebbe fatto a concentrare le sue energie per portare a termine un paio di
maratone l’anno ad alto livello. Noi apparteniamo ad un’altra scuola di
pensiero: Calcaterra è in possesso di una naturale qualità di corsa che lo porta
a spendere molto meno degli altri sulle lunghe distanze ma che non
obbligatoriamente lo rende capace di velocità molto più elevate di quelle che
abitualmente esprime. Soggetti come lui aprono la ricerca sulle capacità umane
di resistenza ad un nuovo campo d’indagine, sulla scia di altri corridori che
anche in passato hanno lasciato intravvedere l’esistenza di una possibile nuova
frontiera. Citiamo, una per tutte, la grande Franca Fiacconi.
Quest’anno Giorgio Calcaterra ha deciso di rompere gli indugi e di cimentarsi
con le distanze superiori alla maratona, dove sperimentare su di un terreno del
tutto inesplorato le sue incredili capacità, e bene ha fatto.
Senza rinunciare alle amate maratone, prima di questo Passatore, ha dato prova
delle sue possibilità vincendo una bella 50km di Romagna, che profeticamente
molti chiamano “piccolo Passatore”, per arrivare adesso ad un grande esordio
sulla distanza classica dei 100km.
E’ facile pronosticare per lui un grandissimo futuro sulla Cento, ma ci
spingiamo oltre: Giorgio Calcaterra ha la possibilità di diventare presto il
nuovo campione mondiale della distanza, di battere il record del mondo e di
essere il primo uomo capace di correre 100km in meno di 6 ore!
Ci siamo spinti troppo oltre, sull’ala dell’entusiasmo? Forse, ma… il Passatore
comprende una salita complessiva quasi venti chilometri, si corre con
temperature sempre piuttosto elevate ed inoltre… misura in realtà almeno tre
chilometri in più dei cento dichiarati. Prova ne sia che nel 2004 Mario
Ardemagni lo vinse in 6:31.44, in condizioni ambientali ed agonistiche pressochè
ideali, e dopo qualche mese andò a fare 6:18.24 a Winschoten, pur pagando in un
sofferto finale l’ambizione di battere il record del mondo. Ardemagni, pur
essendo un grande, ha nove anni in più rispetto a Calcaterra e gli rende
parecchi minuti in maratona. Fatevi i vostri conti…
Le sue gare di quest’anno:
26feb2006 |
Salsomaggiore |
maratona |
2 |
2:22.02 |
26mar2006 |
Roma |
maratona |
18 |
2:21.43 |
17apr2006 |
Villarosa |
maratona |
1 |
2:28.27 |
25apr2006 |
Castelbolognese |
50km |
1 |
2:59.59 |
14mag2006 |
Pisa |
maratona |
5 |
2:22.50 |
28mag2006 |
Firenze-Faenza |
100km |
1 |
6:45.51 |
Marco D’Innocenti
Molti pensano
a Marco D’Innocenti come ad una sorta di fratello minore di Calcaterra, ma non è
così. In effetti i due hanno corso per alcuni anni nella stessa società ed hanno
programmato i loro impegni agonistici in maniera speculare e Marco è di tre anni
più giovane di Giorgio, ma basta vederli correre per comprendere quanto diversi
essi siano. Quanto Giorgio è spontaneo e naturale, tecnicamente talvolta
discutibile, tanto Marco è preciso e controllato, attento a non disperdere
neppure un grammo della sua pur grande energia. Inoltre il maratoneta di Subiaco
ha il merito di essere stato il primo dei due a cimentarsi con intenzioni molto
serie sulle distanze superiori alla maratona, aprendo una scia in cui molti
altri speriamo s’infilino, avvicinandosi progressivamente a questo appuntamento,
che infatti lo ha visto protagonista assoluto e grandissimo.
Visti in gara, si comprende che i due si ammirano e rispettano a vicenda ma che,
fra di loro, è gara vera!
Prima di questo storico Passatore, Marco D’Innocenti non si era mai cimentato
sulla Cento, ed è dunque anche lui un esordiente, ma aveva già fatto vedere
ottime cose nella 60km del Trasimeno, vinta alla grande, ed alla 50km di
Romagna, ancora una volta, dove era stato ottimo terzo pur pagando un finale
difficile.
Con l’impresa odierna Marco si colloca di diritto fra i grandi ultra-maratoneti
e le prospettive sono anche per lui di eccellenti future prestazioni:
tranquilli, con questi qui siamo solo all’inizio!
Paola Sanna
In tanto sconquasso non poteva mancare la tenace bergamasca, che al Passatore difendeva il titolo vinto lo scorso anno e lo ha fatto con tutta la straordinaria determinazione di cui è capace. Ha perso terreno dalla Carlin nella prima discesa, quella di Fiesole, ha recuperato prima di Borgo S.Lorenzo, ha fatto la salita della Colla incollata all’avversaria, si è difesa in discesa, la terribile discesa che porta a Marradi e che tante vittime ha fatto in passato, e solo poco prima di Brisighella ha ceduto terreno, ma non si è arresa arrivando alla fine ancora molto viva e capace di siglare la sua miglior prestazione cronometrica in questa gara, ed una delle migliori dell’anno al mondo. La bergamasca, che non parla mai senza guardarti dritto negli occhi, proprio in questa fase che ha dimostrato ancora una volta la grandezza del suo carattere: sarebbe stato infatti naturale alzare bandiera bianca, difendere il secondo posto da avversarie lontane più di un’ora, risparmiarsi pensando ad impegni futuri, ed invece lei ha dato l’anima, il cuore ed ogni stilla di energia rimasta.
Grande Paola!
Sappiamo che Paola Sanna sta programmando una seria e ragionata evoluzione tecnica, e siamo quindi certi di ritrovarla ancora una volta, molte volte, sui traguardi del Mondo, con risultati ancora migliori di questo, eccellente, Passatore delle meraviglie.