100km: Campioni del Mondo!

Seoul: campionati del mondo dei 100km

Franco Anichini, 8 ottobre 2006

 

La canzone dell’estate, cioè l’Inno di Mameli, è stata suonata domenica 8 ottobre a Seoul, capitale della Corea, nel suo quartiere-parco di Misori, in occasione dei campionati del mondo dei 100km.
Questa volta il merito è di tre magnifiche donne d’Italia: Monica Carlin, Paola Sanna, Giovanna Cavalli che hanno messo in fila le Nazioni del Mondo andando a vincere il titolo a squadre femminile, davanti a Giappone, Francia, Usa, Germania e tutto il resto: medaglia d’oro!
Eccellente esito anche in campo individuale: Monica Carlin, seconda e medaglia d’argento in 7:29.16, Paola Sanna, quarta in 7:42.12 e Giovanna Cavalli a completare il terzetto vincente, 17° in 8:13.58.

In campo maschile raccogliamo di meno, ma comunque grande gara per Giorgio Calcaterra (11° in 7:04.15) Mario Ardemagni (14° in 7:06.30) e Marco Boffo (18° in 7:12.44) per un buon quinto posto complessivo di squadra.
Raccontiamole dunque queste due gare, avvalendoci dei puntuali rapporti di Hillary Walker, grande atleta nel passato ed ora efficiente segretaria della IAU.
Il campo dei partenti è impressionante, con tutti i più forti schierati la via: lo squadrone russo, un eccellente terzetto di francesi, gli spagnoli carichi di gloria recente, e poi polacchi, tedeschi, britannici, americani, i temibili giapponesi… e chi più ne ha più ne metta. Crediamo che raramente in campionato mondiale di lunga distanza abbia annoverato alla partenza tutti i migliori dell’anno!
Nella gara femminile vanno subito in testa in due: la britannica Elizabeth Hawker e la trentina Monica Carlin, che la segue da vicino fino ai 50km, passati in 3:35.12 contro 3:35.59. Alle loro spalle la campionessa dello scorso anno Hiroko Shou (3:41.40), seguita come un’ombra da una positivissima Paola Sanna, con le stesso passaggio. Seguono ancora le altre giapponesi, inglesi, americane e le francesi che come al solito corrono in gruppo. A questo punto l’inglese decide di partire e sorprende la Carlin, alla sua prima vera esperienza ineternazionale, che procede con prudenza. L’inglese arriva ad accumulare oltre cinque minuti di vantaggio al 70esimo (forse troppi), ma poi comincia la rimonta della Carlin. Il suo ritardo cala a 4.04 all’ottantesimo ed a 1.52 al novantesimo. In prossimità dell’arrivo Monica raggiunge la britannica e le due si presentano appaiate nel finale. Soprendentemente la Hawker riesce a trovare quella stilla d’energia in più che le consente di vincere, precedendo la Carlin di soli 4 secondi. Dietro di loro arriva la giapponese Shou, che ha seguito la rimonta dell’italiana ed una grandissima Paola Sanna, quarta con un tempo più che eccellente. Giovanna Cavalli, per parte sua, mette a frutto l’esperienza e fa una gara in progressione, molto positiva, conclusa con un bel tempo anche per lei, ma che soprattutto risulta decisiva per la classifica a squadre.
Fra i maschi, Giorgio Calcaterra è alla sua prima grande esperienza veramente internazionale e non nasconde propositi battaglieri, ma forse l’entusiasmo lo tradisce: il romano si porta subito in testa e stacca il gruppo, passando da solo ai 30km in 1:52.47. Il gruppo segue a quasi due minuti e comprende gli spagnoli, i russi ed anche il nostro Mario Fattore. Giorgio insiste e passa ai 50km in 3:09.41, un tempo molto buono ma possibile per lui se non fosse per la solitudine. Alle sue spalle si fanno luce in progressione i francesi ed i russi, fra cui l’espertissimo Kharitonov, vincitore della mitica Comrades, mentre gli spagnoli cominciano a dar segni di difficoltà. Il tempo è buono, poca umidità e temperatura gradevole. Verso il 60esimo Calcaterra è costretto ad una lunga sosta e si teme il ritiro, ma Giorgio riprende a correre ed arriverà fino alla fine: un atteggiamento molto positivo, che sicuramente gli tornerà utile per futuri impegni, in una gara dove il carattere è la benzina fondamentale. Se ne va il francese Yannick Djouadi, un buon maratoneta che è emerso in un campionato francese di qualche anno orsono e che arriva solo adesso alla consacrazione internazionale. Piano piano emerge dalle retrovie anche il russo Kharitonov in compagnia di Denis Zhalybin, l’uomo che di recente ha avvicinato i risultati di Kouros nelle 24 ore. Sorpende il francese Bachelier, che arriva quarto alimentando speranze di oro a squadre, poi frustrate dalla mezza delusione di Barcza. Per i nostri un buon comportamento complessivo, col caparbio Calcaterra comunque al traguardo, con Ardemagni e Boffo, che nel finale ha avuto una piccola flessione, dopo aver fatto sperare una medaglia di bronzo.
Torneremo sui dettegli tecnici, ma intanto diamo l’ordine d’arrivo dei migliori:

1

Yannick Djouadi

FRA

6:38.41

1

Elizabeth Hawker

GBR

7:29.12

2

Oleg Kharitonov

RUS

6:42.18

2

Monica Carlin

ITA

7:29.16

3

Denis Zhalybin

RUS

6:42.18

3

Hiroko Shou

JPN

7:32.04

4

Christophe Bachelier

FRA

6:48.43

4

Paola Sanna

ITA

7:42.12

5

Howard Nippert

USA

6:53.00

5

Laurence Fricotteaux

FRA

7:45.20

6

Aleksei Izmailov

RUS

6:53.35

6

Anne Riddle

USA

7:47.38

11

Giorgio Calcaterra

ITA

7:04.15

17

Giovanna Cavalli

ITA

8:13.58

14

Mario Ardemagni

ITA

7:06.30

 

 

 

 

18

Marco Boffo

ITA

7:12.44

 

 

 

 

24

Mario Fattore

ITA

7:22.30

 

 

 

 

Classifica per squadre (ufficiosa)

1

Russia

20:18.11

1

Italia

23:24.30

2

Francia

20:29.04

2

Giappone

23:28.37

3

Germania

21:21.03

3

Francia

23:37.10

4

Giappone

21:22.47

4

Usa

23:50.18

5

Italia

21:23.29

5

Germania

24:16.22